Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

mercoledì 31 agosto 2011

11 di 365 - Suggerimenti non richiesti


Qualche sera fa sono stata in pineta alla festa di compleanno del più piccolo dei miei nipotini, figlio di una cugina carissima.
Era da tanto che non stavo un po’ in mezzo alla gente e sono stata proprio bene, c’erano tante cose buone da mangiare, i bimbi scatenati e felici e un maestrale ristoratore.
I miei parenti naturalmente sanno di Flori  e con affetto e delicatezza mi si sono avvicinati per chiedermi come sto, i non parenti hanno sentito e quindi mi sono ritrovata a raccontare come è andata, come sto e come stiamo noi che siamo rimasti senza di lei.
E tanti subito a dire: Prenditi un altro cane. Beh, ma un altro cane non te lo prendi? Per Sansone sarebbe meglio. Adesso che fate prendete un altro cane? Dopo tanti anni con due cani che problema c’è? Ormai siete abituati.

Ma dico, la gente cosa ha in testa, pigne? Coriandoli?

IO UN ALTRO CANE NON LO VOGLIO.
IO VOGLIO CHE FLORI TORNI A CASA.
E basta.

martedì 30 agosto 2011

10 di 365 - Vacanze

Oggi ho prenotato l’albergo per le vacanze. 
Il Marito dice che non devo scrivere cose che non c’entrano con Flori, ma uno degli scopi di questo blog è raccontare come cambia la vita di una famiglia quando viene a mancare un membro animale. Vorrei raccontare le emozioni e i sentimenti di chi rimane, i miei in prima battuta ma per forza di cose anche quelli del Marito e Sansone.
Perciò oggi parliamo di vacanze, per tanti sono già finite e a noi appaiono finalmente vicine.
Quando Flori si è ammalata, durante le visite mediche, chiedevo al veterinario se fosse grave, se avessi dovuto preoccuparmi, ma l’unica domanda che mi ponevo realmente era se avremmo dovuto rinunciare alle vacanze.
Quando sembrava che rispondesse alla terapia e che migliorasse, gli avevo chiesto se fosse meglio la montagna o il mare, e quando lui ce l’aveva sconsigliato mi era dispiaciuto tanto.
Poi Flori non ce l’ha fatta, è morta in tempo per farci andare in vacanza dove vogliamo: mare o montagna adesso tutto è possibile e io che oggi ho prenotato l’albergo, io che speravo guarisse in tempo per poter partire e non rinunciare a un giorno di sole, io adesso non riesco a scrivere come mi sento, piango e mi sento una merda, mi sento cattiva ed egoista e non riesco a cancellare l’immagine di lei sul divano che non riesce a respirare e se ne va.

E adesso me ne vado in vacanza. Libera. Sola.

lunedì 29 agosto 2011

9 di 365 - 1 non è 2 come 4 non è 8

Andavo e venivo dalla cucina alla sala apparecchiando la tavola per la cena, alla tele la replica serale di Beautiful inanellava i soliti amori e tradimenti, scandali e gelosie, Sansone e il Marito erano fuori per la passeggiata.
Probabilmente io ero un po’ soprapensiero perché all’improvviso la porta si è aperta e ho sentito uno scalpiccio concitato, rumore di unghie e zampe sul pavimento e poi Sansone è arrivato correndo verso di me.
Per un istante lungo e terribile ho pensato che le gambe non mi avrebbero sorretto, che mi sarei afflosciata come un palloncino sgonfio, mi sono appoggiata alla cucina e lì mi ha trovato il Marito un attimo dopo.
Per un istante mi è sembrato che tutto quel tramestio fosse troppo per un cane solo, per sole 4 zampette, per un istante lungo e terribile le mie orecchie hanno sentito i suoni a cui sono abituate da tanti anni, quelle di due cagnetti che mi corrono incontro in cucina per farmi le feste.

2 cagnetti, 8 zampette. Flori e Sansone.
Per un istante breve e meraviglioso ho pensato che Flori fosse tornata…

domenica 28 agosto 2011

8 di 365 - L'estate sta finendo

Per me l’estate non è ancora iniziata, se tutto va bene inizierà intorno al 9 settembre con una vacanza in montagna. Oggi però ho fatto un plum cake e lo scorso inverno il plum cake è stato, insieme ai biscotti, il compagno dei miei fine settimana casalinghi.
Il plum cake non è un dolce estivo, sa proprio di tè bollente e vetri appannati, di cucina riscaldata a dovere dal forno in azione.
Forse l’estate sta finendo, questa pazza estate iniziata veramente solo due settimane fa e ora già mitigata dal maestrale che, ahimè, oltre al fresco ha portato sull’isola anche tanti bruttissimi incendi.
Oggi ho fatto il primo plum cake della stagione e mentre mi muovevo in cucina, dal tavolo al lavandino, dal frigorifero alla credenza avevo una strana sensazione, mi muovevo con circospezione, attenta a dove mettere i piedi, come se potesse esserci qualche pericolo.
Non ho capito subito, quando ripeti gli stessi movimenti per tanti anni, li fai senza nemmeno rendertene conto, in automatico. Ed io sono abituata a non cucinare da sola, io non ho cucinato da sola nemmeno un ovetto negli ultimi 14 anni. Sono abituata a evitare Flori sdraiata in mezzo alla stanza, a non lasciare cose mangerecce troppo vicino al bordo del tavolo nemmeno per un secondo, a fare attenzione a non chiudere lo sportello del frigo sul suo naso.
Sono abituata ai suoi mugolii per avere un biscotto e ai suoi salti per rubarmi qualcosa (con conseguente atterraggio nella ciotola dell’acqua), ad essere seguita come un’ombra mentre metto qualcosa nel forno ma soprattutto mentre sforno i biscotti.
Non era facile cucinare così, spesso si ingarbugliava nel filo delle fruste elettriche e faceva davvero un gran casino. Ma era anche terribilmente divertente e viva e allegra.
E oggi ho cucinato da sola, in pace e in silenzio, come forse ogni cuoca che si rispetti desidera cucinare. 
Io no, io voglio guaiti e mugolii, spazzatura buttata all’aria e salti nella ciotola, voglio la mia assaggiatrice, la mia aiutante di cucina, la mia adorata cagnetta.



E se dopo tutto questo, vi fosse venuta voglia di una fetta di plum cake, eccovi la ricetta, trovata in rete non so dove e cambiata in quache punto che non ricordo.

PLUM CAKE ALLO YOGURT
Ingredienti
  • 2 uova intere
  • 180 grammi di zucchero
  • 250 grammi di yogurt (anche alla frutta volendo)
  • 180 grammi di farina 00
  • 50 grammi di burro
  • 1 pizzico di sale
  • La scorza grattuggiata di un limone
  • 1 bustina di lievito per dolci

Preparazione
In una terrina montare bene le uova con lo zucchero. Unire la farina setacciata con il sale alternandola allo yogurt. Unire anche il burro fuso e lasciato raffreddare. Amalgamare bene. Aggiungere la scorza grattugiata del limone o, se preferite, uvetta, canditi o gocce di cioccolato ben infarinati per non farli depositare sul fondo del dolce. Alla fine aggiungere il lievito ben setacciato.
Versare in uno stampo da plum cake imburrato e infarinato e spolverare la superficie con un po’ di zucchero semolato che farà una splendida crosticina.
Infornare a 180° e cuocere per 40/50 minuti. Fate la prova stecchino per verificare la cottura.

sabato 27 agosto 2011

7 di 365 - Di bussole e moschettieri

Sansone è come disorientato: Flori era la sua bussola. 
Ma Flori era anche la mia bussola: la sua bellissima coda, come la piuma sul capello di un moschettiere, ondeggiava a destra e a sinistra davanti a me quando uscivamo in passeggiata o in escursione in montagna, e mi guidava.
La mia bussola
Trotterellava avanti con passo lesto e poi si girava di tre quarti e mi guardava di sottocchio per vedere se arrivavo, se mi ero fermata o se la seguivo. Ed era così bello avere qualcuno che mi aspettava sempre, alla fine della strada, dietro una curva, prima di una svolta, ma ero sempre io che mi fermavo per prima.


Ora è lei che si è fermata ed io sono rimasta sola. 
E mi sento perduta.

venerdì 26 agosto 2011

6 di 365 - 4000 notti

Sansone

Quello che è sempre stato il cagnetto cuor contento, quello che non ha mai ringhiato a nessuno, quello zuccheroso e sempre pronto a giocare ora è spento. Sansone è smarrito, sta tutto il giorno sul divano a dormire, come in attesa che passino le ore e che Flori ritorni e illumini di nuovo la sua esistenza. La nostra.
Flori c’era la notte che è arrivato e c’è stata tutte le altre 4.082 notti che Sansone ha vissuto da allora (e sarebbero state 4.083 se non fosse per l’altra notte che è rimasta in clinica sotto ossigeno).
Mai una notte da solo, mai una notte senza di lei, mai un giorno senza di lei.
E’ abituato a mangiare se mangia lei, a salire sul letto il fine settimana solo dopo di lei, a restare sul pianerottolo senza scendere le scale in sua attesa.
E’ stata Flori, infine, che gli ha insegnato a giocare (infatti non ha mai giocato con nessun altro).
E ora è solo alle prese con i mille gesti quotidiani che prima passavano attraverso lei e che lei interpretava così bene, adesso è solo e ci guarda interrogativo cercando di non perdere nessuna sfumatura dei nostri gesti e dei nostri sguardi. E’ come se volesse fare tutto per bene, come uno scolaro diligente che non vuole far arrabbiare la maestra, come un bambino attento a non deludere i genitori.
Ed io mi sforzo di coccolarlo, di accarezzarlo, di essere tenera ma, per quanto io lo ami moltissimo, in questo momento vorrei solo Flori e che Flori tornasse, vorrei solo sentire il suo pelo ispido sotto le dita, annusare il suo odore e vedere il suo naso che spunta dalla porta cercandomi.
In questo momento vorrei solo che Flori tornasse e darei 1000 volte Sansone al suo posto.
Flori e Sansone nella loro cuccia

giovedì 25 agosto 2011

5 di 365 - Lacrime a colazione


Le mie prime lacrime del mattino oggi sono alle 7,20 davanti a una tazza di tè e due biscotti che non riesco a mandar giù.
Quelle del Marito molto prima, a letto, prima dell’alba.

mercoledì 24 agosto 2011

4 di 365 - Nasi e balzi del cuore

naso di Flori
Non sempre chiudo la porta del bagno. Lo so, lo so, non è elegante, ma non la lascio proprio spalancata, bensì accostata e siccome la casa è vecchia e il legno delle porte con il passare degli anni si è un po’ gonfiato, è sufficiente accostarla perché non sia per niente facile aprirla.
Diciamo però che ad aprirla anche i più piccoli imparano velocemente, soprattutto se hanno un grosso tartufo che in questo caso funge da ariete…
Quando Flori tornava dalla passeggiata della mattina o si svegliava dopo un sonnellino e non mi vedeva in giro, veniva a cercarmi nel bagno.
Spingeva la porta con il muso ma, poiché la porta, per le ragioni che ho spiegato prima, opponeva una discreta resistenza, si limitava ad infilare il grosso naso e ad annusare cercandomi.
Tutto questo durava pochi secondi ma non c’era volta che non mi scappase da ridere a vedere quel nasone baffuto spuntare dalla porta.

Oggi ero in bagno e la porta era accostata, si sa, le cattive abitudine sono difficili da cancellare, improvvisamente la porta si è mossa ed è apparso il naso di Sansone circondato dai suoi baffoni neri
E il cuore mi è saltato nel petto e mi ha fatto male.


naso di Sansone

martedì 23 agosto 2011

3 di 365 - Solitudine

Questa è la prima pagina del suo libretto veterinario.
Si legge femmina, shitzu + bassotto, tricolore

Mi sento così sola che continuo a vederla in ogni stanza.
Mi sento sola quando usciamo e non mi devo occupare di lei dopo che per 15 anni non l’ho persa di vista un attimo, quando prima di andare a letto non faccio più il giro delle stanze a chiudere le porte per evitare che faccia danni, quando guardo la televisione e mi sento nuda perché non ce l’ho addosso o al mio fianco sul divano.
Ma come è possibile, mi domando, che un cane possa lasciare un vuoto così grande, ma sono malata, scema, esagerata? Non ho certo 10 anni, ho un lavoro, un marito, degli affetti e un cagnolino meraviglioso, ma Flori mi faceva ridere anche quando non volevo, mi stava appiccicata quando piangevo e bastava uno sguardo per capirci.
Uno sguardo come quello che poche settimane fa mi ha lanciato quando l’ho salutata prima di andare a lavorare, uno sguardo smarrito che mi diceva che stava male e la sera stessa il suo dottore ci ha detto che aveva i polmoni pieni di liquido.
Il resto lo sappiamo.

lunedì 22 agosto 2011

2 di 365 - La vita facile

E’ incredibile come tutto sia più semplice senza Flori.
Niente guaiti mentre si mangia, niente 12 chili di pelo caldo sui piedi sotto la tavola, niente zuffe con gli altri cani per la strada, né strattoni al guinzaglio per correre chissà dove.
Niente rapine alla spazzatura o ruberie di cibo rancido sotto i cassonetti. Niente uscite guardinghe per evitare l’odiatissima cagna della vicina del terzo piano.
E oggi ho potuto cucinare in tutta tranquillità senza dover stare attenta a non pestarla perché mi stava sempre intorno in cucina.
Ma la casa, la città, la vita stessa ora sono noiose e silenziose e il mio cuore vuoto risuona come le sale di un palazzo senza mobili.
Ai primi di settembre potremo, finalmente, scappare da questa casa e da questa città. Allontanarci finalmente da tutto questo dolore.

domenica 21 agosto 2011

1 di 365 - L'assenza

Flori è morta ieri notte, nella sua casa e sul suo divano, con le nostre mani che la accarezzavano incessantemente. Se ne è andata in punta piedi, nell’attesa che arrivasse il momento di andare dal veterinario per addormentarla. Ci ha fatto il regalo più grande, ci ha evitato di prendere quella decisione orribile, di dirle addio su un lettino di acciaio, sotto le luci violente di un ambulatorio.
Flori se ne è andata al momento giusto, ora c’è un lungo mese in cui Sansone potrà abituarsi alla sua assenza ma senza avere la casa vuota, noi abbiamo davanti due settimane di lavoro e poi ce ne andremo da qualche parte per quindici giorni a leccarci le ferite.
La casa è deserta e noi devastati. Mi sento come se mi avessero sfilato le ossa, una ad una, dal corpo e per qualche strana ragione riuscissi a reggermi in piedi ugualmente. Ogni movimento costa fatica, il cervello è come impazzito.
Tutto è silenzio, intorno.
Colpa del Ferragosto, del palazzo quasi vuoto, del nostro cuore desolato.

sabato 20 agosto 2011

Blog terapia

Questo blog non vuole essere alla moda o fare tendenza, non vuole dare consigli o rivelare verità, sarà solo il mio alleato per un anno, la mia terapia per superare un'assenza, una morte.
Meno di una settimana fa la mia adorata cagnolina Floridita è morta. Abbiamo vissuto insieme per quattordici anni e mezzo e il vuoto che ha lasciato è davvero grande.
Come spesso faccio quando sono molto triste ho iniziato a scrivere e scrivendo di lei e di me e del Marito e Sansone mi sembra di stare meglio, di riuscire ad affrontare questo momento.
Ecco il blog, ma con un progetto e una scadenza: un pensiero al giorno, 365 post, un anno senza Flori.
Inutile dire, spero, che nessuno è obbligato a leggere, né a condividere quello che scrivo. Si sentano pure esentati dal partecipare tutti coloro che ritengono "malati" simili sentimenti per un animale, che proprio non capisco come si possa..., quelli che addirittura un diario, addirittura per un anno...
Benvenuto a chi ci è passato, a chi è curioso, a tutti quelli che condividono la vita con un essere che con la sola presenza riesce a farci sorridere.