Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

martedì 3 gennaio 2012

136 di 365 - Una normale (?) giornata con Tatti

Ore 3,26 - Ieri notte ho mangiato dell'ananas bruciagrassi e mi sveglio per fare pipì. Da quando è arrivata Tatti non è consigliabile alzarsi a luci spente, c'è il rischio di pestare qualcosa di indesiderato, quindi accendo la lampada sul comodino, ma non faccio in tempo a infilare i piedi nelle pantofole che lei si materializza, si attorciglia intorno ai miei piedi e ne lecca e mordicchia le dita.
All'uscita dal bagno la becco in camera che sta per accovacciarsi a fare pipì o cacca, grido un NO! perentorio la afferro per la collottola appena in tempo perché le caschi uno stronzetto dal sederino. La porto nell'ingresso, dove abbiamo messo dei giornali che ormai ben conosce e ce la appoggio sopra, ma è come se rimbalzasse al contatto con la carta, atterra qualche decina di centimetri più in là e fa la cacca, naturalmente fuori dal giornale.
Raccolgo tutto e, sveglissima, torno a letto.
Lei no, lei da l'assalto al comodino del Marito cercando di salire sul letto, grido un paio di TATTI! A CUCCIA! E finalmente se ne va.
Noi sveglissimi e con gli occhi a palla: sono le 3, 38.

Ore 6,20 - Suona la sveglia.
Ore 6,28 - Suona la sveglia
Ore 6,36 - Suona la sveglia
Ore 6,44 - Suona la sveglia e mi alzo. Replica della scenetta dei piedi.

Dalle ore 6,44 alle 7,40 diverse incombenze: preparazione di pappa e colazione, caricamento lavatrice, abluzioni varie.

Ore 7,40: passeggiatina con il Marito e i cagnetti per bisognini. Tatti non fa niente di niente di niente.Ma appena rientriamo a casa fa la pipì...

Dalle 8,15 alle 17,30 in ufficio.

A voi questa immagine sembrerà un semplice pavimento (è quello della mia cucina), ma non è così. In realtà questa è una foto di Tatti-flash, un attimo prima di scattare lei è al centro dell'obiettivo e un attimo dopo, puf!, come per magia, non c'è più.
Ore 17,30 - Spesa con il Marito. Rientro a casa, nell'ingresso c'è un tripudio di coriandoli di carta di giornale pulita e piena di pipì, per Tatti non fa alcuna differenza. Impiego meno di dieci minuti per mangiare una mela poi, seguendo una difficilissima combinazione di porte aperte e porte chiuse, relego il Marito e i cagnetti nell'unica zona pulita della casa, raccolgo i coriandoli, metto sul fuoco la cena, lavo la cucina e i corridoi, controllo la cena che va, il bucato sullo stenditoio, la cena che va, tiro il pane fuori dal freezer, controllo la cena sul fornello, poi mi viene un'idea luminosa: metterò due pannolini di quelli per i cuccioli, uno accanto all'altro nell'ingresso, poi chiamerò Tatti, la accarezzerò, glieli farò vedere e, così facendo, spero di indurla a sporcare proprio lì. Apro le porte, libero tutti e vado a prendere i pannolini.
Al ritorno nell'ingresso, Tatticuloveloce ha già fatto di tutto e di più senza giornale né pannolini, sul marmo, libera e bella. Non tutto il male viene per nuocere, coglierò l'occasione al volo. Chiedo al Marito di tenerla occupata per un momento, prendo con uno scottex uno degli stronzetti e lo appoggio sul pannolino, chiamerò Tatti, glielo mostrerò, e poi carezze, voce dolce ecc, suvvia non è poi così difficile!
Fatto. Dico al marito di lasciare Tatti, la chiamo e dopo un nanosecondo lei arriva talmente di corsa che atterra in scivolata su uno dei pannolini, naturalmente su quello "occupato" e fa, letteralmente, esplodere quello che ci avevo posato sopra.
Un disastro...
Ci rinuncio e rilavo tutto. Nel frattempo si sono fatte le...

Ore 19,30 - Vado finalmente a cambiarmi, questa è l'ora un cui dovremmo portar fuori i cagnetti per la passeggiatina serale, il Marito viene a cercarmi e mi trova in bagno che piango.
Sono stanca e disperata, lui dice che chiamerà l'allevatore per restituire Tatti, io taccio, una voce dentro di me mi dice di stare zitta e lasciar fare, intanto continuo a piangere.

Il Marito è uscito da solo con Sansone e Tatti, che stasera sembra fatta di coca tanto è frenetica e vispa, ha preso in mano il bigliettino da visita dell'allevatore per chiamarlo, ma l'ho fermato, Riproviamoci, gli ho detto, verranno giorni migliori, spero.

Vedi immagine precedente.



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