Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

giovedì 29 marzo 2012

153 di 365 - Magie primaverili

Ieri sera dopo il lavoro siamo andati a cercare le vernici per dipingere la nuova casa. Volevamo farci un'idea dei prezzi e ce la siamo fatta, decisamente meno costose di quelle di Farrow & Ball, di cui mi sono innamorata, ma non so se paragonabili. Vedremo.
Rientrati a casa è successo qualcosa che mi ha indispettito, sì, insomma, il marito mi ha fatto arrabbiare e ho deciso di uscire con Tatti da sola a sventiare.

(Il programma mi segnala "sventiare" come un errore: che sia una parola che non esiste in italiano? Chissà. Nel dubbio vi dico che "sventiare" significa prendere aria, mettere le idee al vento, come quando si arieggia una stanza e poi ci si soggiorna più gradevolmente).


Dicevo che sono uscita da sola con Tatti e già questa è una novità, perché da sole, io e Tatti, non eravamo uscite mai.
Tatti è stata brava, siamo andate ai giardinetti e ha giocato con una cagnetta arrivata dopo di noi.
La passeggiata mi ha arieggiato le idee e quando sono rientrata dell'arrabbiatura nessuna traccia: la magia dei cagnetti è anche questa.

martedì 27 marzo 2012

152 di 365 - Alle otto della sera

Ma che ha questa Primavera che mi toglie ogni forza e ogni fiato? Basta che io faccia 10 passi per rantolare come un ferito a morte e la sera all'ora di cena pagherei qualsiasi cifra perché qualcuno preparasse da mangiare al posto mio.
Lo so, è appena entrata in vigore l'ora legale (ma non mi ha mai fatto nessun effetto), le medicine che prendo ormai da un mese danno spossatezza, ma non lo accetto, non si può essere così assolutamente "morti" alle otto di sera.
Alle otto di sera le persone escono a cena, vanno al cinema e a teatro, incontrano gli amici, c'è anche qualche pazzo scatenato che va in palestra o a correre al parco.
Io no, io vorrei solo avvolgermi nella trapuntina e nascondermi sul divano facendo finta di non esistere e desiderando di saltare con un solo balzo cena-pappa-cani-tv e arrivare alla meritata nanna notturna.


Buona Notte

domenica 25 marzo 2012

151 di 365 - Le ricette del nuovo garzone di cucina

Vi ho già parlato del nuovo garzone di cucina, della sua abnegazione e della sua dedizione al lavoro. Ma non vi ho detto, perché non lo immaginavo nemmeno io, della fantasia sfrenata che pone nell'inventare nuovi piatti.
Zitto, zitto, senza che io gli chieda niente, si mette all'opera e crea.

Sono tornata dal mercato carica di frutta e verdura per la cucina della settimana e, tra le altre cose, avevo acquistato anche due bei mazzi di ravanelli che in questo periodo sto aggiungendo all'insalata, tagliati a fettine sottili, sottili.
Non so come vi comportiate voi, ma io ho sempre buttato via le foglie. E' vero, è un peccato perché sono belle grandi e verdi ma, almeno qui sull'isola, non si usa mangiarle.
Il garzone di cucina, preso da un incontenibile impeto culinario, le ha afferrate e ne ha fatto un trito destinato a guarnire una sua creazione gastronomica: "Triceratops gommoso su letto di ravanello".

Le foto a documentarne la magia.

Organizzazione del lavoro



Preparazione del piatto





Ultimi tocchi

Il piatto è pronto!

sabato 24 marzo 2012

150 di 365 - Nuovi impegni

Da Wikipedia:
L'Herpes zoster, comunemente chiamato Fuoco di Sant'Antonio, è una patologia a carico della cute e delle terminazioni nervose, causata dal virus della varicella infantile (varicella-zoster virus).
Il suo nome deriva da due parole greche "serpente" e "cintura" che descrivono in modo molto appropriato una malattia dolorosa, come un serpente di fuoco che si annida all'interno del corpo e che a volte ha strascichi lunghi e invalidanti.
Provoca danni al sistema nervoso e produce dolori molto forti.
Dice bene Wikipedia: "serpente", infatti è come se avessi dentro un serpente che mi rosicchia la carne. Ora i dolori sono molto diminuiti ma la prima settimana è stato come se un drago mi divorasse dentro. Sarà la primavera, sarà il fuocherello, sarà lo stress dei lavori di ristrutturazione ma in questo periodo sono davvero  molto stanca.

Oggi però è successa una bella cosa: abbiamo iscritto Tatti, anzi dovrei dire: il Marito ha iscritto me e Tatti ad un corso di addestramento che dovrebbe rendere me meno ansiosa e Tatti meno paurosa. Siamo stati al campo di addestramento che è un posto bello e pieno di verde Tatti e Sansone hanno corso e giocato come mai prima d'ora. E' stata una gioia vederli così contenti. Inizieremo giovedì prossimo e andremo due volte alla settimana. Sono molto soddisfatta e curiosa di fare questa nuova esperienza, avevo sempre desiderato farlo con Flori ma non ero mai riuscita a concretizzarlo e adesso, eccoci qui. Vi racconterò.

venerdì 23 marzo 2012

149 di 365 - Brividi di Primavera

Oggi solo un regalo. Per me e per tutti quelli che passano a trovarmi. La Primavera come la immaginava De André. Ascoltarla mi fa venire sempre i brividi.
Perciò andate al minuto 1.45 e rabbrividite di emozioni.


giovedì 22 marzo 2012

148 di 365 - Progetti

Nonostante avessi creduto che stessi rinascendo alla vita dopo questo periodo buio e doloroso per quanto riguarda la salute, ieri e oggi ho dovuto ricredermi: non sto ancora bene e il dolore c'è, pronto a spuntare fuori appena sospendo i farmaci.
Questo anno bisestile non è iniziato bene, un sacco di acciacchi, uno dietro l'altro che mi hanno portato il morale a terra e il blog interrotto da tanto tempo. Mi sono chiesta se fosse il caso di mollare dato che il progetto di "un post al giorno per 365 giorni" è tramontato, ma mi dispiace tanto, l'appuntamento serale con me stessa, con Flori, con Tatti, con Sansone e la vita che gira intorno mi rendeva felice, e anche se era un obbligo, era un obbligo che portava felicità.
Mi sono chiesta quindi "come" continuare, se andare avanti come se niente fosse (come ho fatto in questi pochi giorni da quando ho ricominciato) o se scrivere due post al giorno fino a rimettermi in pari. La prima opzione mi lascia insoddisfatta perché in questi due mesi sono successe tante cose che vorrei raccontare, ma non sono sicura di riuscire a portare avanti la seconda.

Una soluzione potrebbe essere un misto tra le due: continuo a scrivere il mio post quotidiano e quando non sto troppo male e ho un po' più tempo del solito ne scrivo un altro per raccontare le cose accadute e tralasciate.
Ecco, farò così.

E affinché la primavera arrivi anche dentro di noi ecco una poesia di Alfred De Musset:

Marzo

Nei boschi, da sera a mattina,
si schiudono fresche sorprese:
leggero sui prati cammina
Marzo, incantevole mese.
Ancora non c'è l'usignolo
ricolmo di note e di trilli,
ma lungo le prode e nel bosco
già fremono e parlano i grilli.
E, guarda, la siepe s'è desta
coperta di fiori, odorosa;
il pesco s'ammala di festa
schiudendo i suoi petali rosa.
C'è pioggia, c'è vento, c'è sole:
è Marzo, ogni cosa ha un incanto;
è Marzo che piange e non vuole...
che mostra il sorriso tra il pianto.



mercoledì 21 marzo 2012

147 di 365 - E non è ancora finita

No, non è finita. Per il momento sono finiti solo gli antidolorifici e infatti il dolore è tornato. Abbiamo superato la terza settimana ormai, ma ch'aggio à fa'?

Ed è pure primavera!



martedì 20 marzo 2012

146 di 365 - Nuovi arrivi in cucina

Il nuovo garzone di cucina è un tipino giovane giovane, minuto, dai movimenti svelti ma non sempre precisi.
Ha occhi piccoli e neri, come due piccole olive asciugate al sole di agosto, capelli folti e ruvidi e denti piccoli e bianchi, con due canini lunghi e sottili che in certe espressioni lo fanno assomigliare ad un piccolo vampiro. Mi accorgo che insisto con il vocabolo piccolo, ma è proprio così, tutto in lui è minuto e delicato ma questo non vuol dire che sia debole o che si stanchi facilmente.
Il nuovo garzone di cucina è tenace e non molla facilmente, mi sta alle costole perché tutto vuole vedere e imparare... e magari assaggiare... Ma io sto attenta e non gli permetto di mettere il naso dove non deve.
Ha ancora molto da imparare, per il momento mi fa compagnia senza dare fastidio, mi sta vicino senza interferire con ciò che faccio, silenzioso e attento ad ogni mia mossa.

Il precedente garzone di cucina era un vero esperto, cucinavamo insieme da tanti anni e non aveva mai imparato a stare zitto, doveva sempre dire la sua su tutto e quando un piatto era particolarmente ben riuscito si entusiasmava talmente tanto che iniziava a saltare per tutta la cucina ed era difficile non inciampargli sui piedi.
Ma era impagabile, cucinare con lui mi ha sempre fatto venire il buon umore anche nei momenti più difficili, nonostante fosse un tipino che chiamare testardo è dir poco.
Era capace di stare fermo e composto accanto alle teglie di biscotti in attesa che raggiungessero il giusto grado di  raffreddamento senza battere ciglio, ma non sopportava di vedermi disossare un pollo perché iniziava a lamentarsi e parlare senza tregua.
Il vecchio garzone era tracagnotto, aveva grandi occhi liquidi e dolci e un debole per i dolci al cucchiaio e il cioccolato fondente. Aveva baffi e barba che non legava mai e, ahimè, talvolta uno dei suoi peli svolazzava sulla tavola, ma era orgoglioso e testardo e non si è mai voluto allontanare né da me né dalla mia cucina.

Non sarà facile abituarsi a questo giovane aiutante, ma è giovane, appunto, e pieno di buona volontà e voglia di fare, devo avere pazienza e con il tempo anche lui riuscirà a farmi nascere il sorriso anche nei momenti in cui la crema pasticcera impazzisce e la zuppa si attacca alla pentola.


lunedì 19 marzo 2012

145 di 365 - Ritorno a casa

Saranno le tre settimane con il Fuoco come compagno assiduo, saranno gli antidolorifici, ma stasera mi manca tanto Flori.