Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

martedì 20 marzo 2012

146 di 365 - Nuovi arrivi in cucina

Il nuovo garzone di cucina è un tipino giovane giovane, minuto, dai movimenti svelti ma non sempre precisi.
Ha occhi piccoli e neri, come due piccole olive asciugate al sole di agosto, capelli folti e ruvidi e denti piccoli e bianchi, con due canini lunghi e sottili che in certe espressioni lo fanno assomigliare ad un piccolo vampiro. Mi accorgo che insisto con il vocabolo piccolo, ma è proprio così, tutto in lui è minuto e delicato ma questo non vuol dire che sia debole o che si stanchi facilmente.
Il nuovo garzone di cucina è tenace e non molla facilmente, mi sta alle costole perché tutto vuole vedere e imparare... e magari assaggiare... Ma io sto attenta e non gli permetto di mettere il naso dove non deve.
Ha ancora molto da imparare, per il momento mi fa compagnia senza dare fastidio, mi sta vicino senza interferire con ciò che faccio, silenzioso e attento ad ogni mia mossa.

Il precedente garzone di cucina era un vero esperto, cucinavamo insieme da tanti anni e non aveva mai imparato a stare zitto, doveva sempre dire la sua su tutto e quando un piatto era particolarmente ben riuscito si entusiasmava talmente tanto che iniziava a saltare per tutta la cucina ed era difficile non inciampargli sui piedi.
Ma era impagabile, cucinare con lui mi ha sempre fatto venire il buon umore anche nei momenti più difficili, nonostante fosse un tipino che chiamare testardo è dir poco.
Era capace di stare fermo e composto accanto alle teglie di biscotti in attesa che raggiungessero il giusto grado di  raffreddamento senza battere ciglio, ma non sopportava di vedermi disossare un pollo perché iniziava a lamentarsi e parlare senza tregua.
Il vecchio garzone era tracagnotto, aveva grandi occhi liquidi e dolci e un debole per i dolci al cucchiaio e il cioccolato fondente. Aveva baffi e barba che non legava mai e, ahimè, talvolta uno dei suoi peli svolazzava sulla tavola, ma era orgoglioso e testardo e non si è mai voluto allontanare né da me né dalla mia cucina.

Non sarà facile abituarsi a questo giovane aiutante, ma è giovane, appunto, e pieno di buona volontà e voglia di fare, devo avere pazienza e con il tempo anche lui riuscirà a farmi nascere il sorriso anche nei momenti in cui la crema pasticcera impazzisce e la zuppa si attacca alla pentola.


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