Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

martedì 22 novembre 2011

93 di 365 - Di Flori, di Melville e di una pessima giornata

Giornata durissima, oggi.
Innanzitutto ha piovuto e non è che io avessi tutta quest'ansia di autunno, di umido e di brutto tempo, proprio no.
E poi, ancora prima delle nove sono stata abbondantemente cazziata da un mio superiore che nemmeno conosco, e che forse non conoscerò mai, per mie inadempienze lavorative. La cosa mi ha scombussolato a tal punto che ho desiderato fortemente di andarmene a casa e mettermi sotto le coperte con la borsa dell'acqua calda e lasciar passare la tempesta. Ma la tempesta non passa se non pongo rimedio a un po' di cose... e allora sono rimasta stoicamente fino a sera.

Quindi mi capirete se oggi non ho voglia di raccontare anche se qualcosa da dire ci sarebbe: che vorrei Flori per stringermela contro sul divano, darle i bacini sulla testa e cercare di evitare le sue leccate sulla faccia, vorrei Flori per fare la lotta sul letto e giocare a rubare i miei calzini, vorrei Flori per inseguirci nel corridoio correndo come due matte.

La verità è che non appena mi distraggo, quando sono un po' più fragile, ed oggi eccome se lo sono, sento ancora forte il dolore, mi rivedo sul divano che la accarezzo mentre se ne va e mi si spezza il cuore. Sempre. Ogni volta. Ancora e ancora.

Oggi niente fotografie ma la vignetta di un grande autore, suggeritami da una cara amica che non sa quanto mi ha intenerito con questo pensiero.


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