Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

mercoledì 7 dicembre 2011

110 di 365 - Di nervosismo, downshifting e di un sacco di cose

Ieri ero tutta "pensa positivo" oggi la parola che mi rappresenta è nervosismo. 
Ebbene sì: sono nervosissima, nervosissima, nervosissima!

Al lavoro l'arretrato non si sblocca nonostante stia uscendo alle sette di sera e mi dia da fare come una dannata,  il nostro prossimo cambiamento di casa (che io sognavo potesse essere prima di Natale) si allontana sempre di più, il Marito sta viziando Sansone in maniera vergognosa e ci sono giorni che non sopporto nemmeno di vederlo (Sansone, non il Marito) e lui non ne ha nessuna colpa.
Ho freddo, voglio la primavera, voglio andare al mare, voglio nuotare, voglio tempo, tempo, tempo per scrivere, per leggere, per pensare, per mettere ordine nelle fotografie, per fare i compiti del corso di sceneggiatura.
Per vivere.

Mentre gironzolavo nella rete sono inciampata in una parola: downshifting. 
Sapete cosa significa? La traduzione letterale è un po' come dire: scalare le marce, ma in realtà vuol dire vivere con lentezza, non affannarsi, prenderla con calma.

Da Wikipedia: Semplicità volontaria è, in lingua italiana, il neologismo che definisce quello che, principalmente nel mondo anglosassone, viene chiamato all'interno del mondo del lavoro il downshifting - parte integrante del più vasto concetto del lifestyle, lo stile di vita, o simple living, del vivere in semplicità - ovvero la scelta da parte di diverse figure di lavoratori - particolarmente professionisti - di giungere ad una libera, volontaria e consapevole autoriduzione del salario bilanciata da un minore impegno in termini di ore dedicate alle attività professionali, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero (famigliaozioso relax, hobbystica, ecc.).
Questo sopratutto per quanto riguarda il settore lavorativo.


Se andate in rete troverete un sacco di materiale sul downshifting, state attenti, perché poi vi succederà come è successo a me, che vi renderete conto che il lavoro è tutta la vostra vita, che lavorate con la testa anche quando siete fuori dall'ufficio, che quando la notte vi svegliate per andare a fare pipì il cervello è sveglio e sta ancora lavorando, riflettendo sul poco che avete fatto e sul tantissimo che c'è ancora da fare.
E allora, il mio buon proposito per l'anno nuovo non sarà di dimagrire o smettere di mangiarmi le unghie, di essere più gentile e meno aggressiva o di essere più presente con gli amici lontani NO! Il mio unico, solo, ottimo proposito sarà quello di scalare le marce di ricordarmi che la vita è fatta di passeggiate con Sansone, di film da vedere, di libri da leggere. La vita è il libro che voglio scrivere, le sceneggiature che ho nel cassetto, il maglione ai ferri iniziato due anni fa.
La vita sono io e il lavoro è solo un mezzo per vivere.







Mi accorgo che ho parlato solo di me e di cose che esulano da Flori, da Sansone e dalla nostra piccola famiglia che si sta adattando ad essere un po' più piccola di prima.
Sansone sembra che stia bene, come dicevo è viziatissimo e temo il momento in cui, alla fine di gennaio, starà senza di noi per 9 lunghissimi giorni. Sì certo, ci sarà la fida Dog sitter, che lui adora, ma trascorrerà le notti da solo e non è mai stato solo una notte da quando lo abbiamo trovato, o con Flori, o con noi, ma mai da solo. E' per questo che avrei voluto trascorrere qualche fine settimana con il Marito da qualche parte senza di lui, solo per abituarlo che ci allontaniamo ma che poi facciamo ritorno, che per lui ci siamo sempre, che siamo una famiglia, il suo piccolo branco. Ma di questi tempi e con 9 giorni di vacanza a fine gennaio non facile allontanarsi.... troppo lavoro e troppi soldi!



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