Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

sabato 3 settembre 2011

14 di 365 - Abitudini familiari 1: lo yogurt


Da quando io e il Marito stiamo cercando di tenere il peso sotto controllo (in realtà dovrei scrivere: di dimagrire…) in frigo non manca mai lo yogurt alla frutta. Adoro lo yogurt, sopratutto quello bianco, non zuccherato e piuttosto denso, come quello che faceva in casa mia nonna. Scaldava il latte ad una temperatura che solo lei, senza termometro, era in grado di riconoscere, ci univa un po’ di yogurt della precedente preparazione e poi, dopo averlo ben mescolato, lo copriva amorevolmente con con coperte di lana e lo lasciava riposare per alcune ore.
Avete notato che le ricette delle nonne o delle mamme (le mamme della mia generazione, non le mamme di oggi che sono mie coetanee) quasi sempre non hanno quantità, tempi certi, pesi, misure? Mia suocera fa un’ottima zuppa di fave, cavolo e carne di maiale che è un piatto tipico della mia città e che si prepara con alcune varianti in quasi tutta l’isola in occasione delle festività di novembre. Non possiede una ricetta scritta e tutte le volte che me la sono seduta accanto con carta e penna e le ho chiesto di raccontarmi come fa, dopo pochi passaggi ha iniziato a dire: Eh, poi lo vedi tu quando è cotto. Oppure: Poi ti accorgi da sola quando devi aggiungere il cavolo. Con il risultato che ho lasciato perdere e che quest’anno le chiederò asilo per guardare come fa.

Ma torniamo allo yogurt.
Il Marito non ha mai mangiato lo yogurt perché è acido. Poi ha assaggiato una coppetta comfort food che avevo preparato tempo fa con fragole fresche, briciole di biscotti e yogurt e si magicamente ricreduto. Ancora non mangia quello bianco (a parte nelle salsine che io preparo con le spezie per il pollo) ma quello alla frutta sì.
Di solito ci facciamo merenda il pomeriggio.

L’abitudine familiare funziona così: si interrompe quello che si sta facendo, si va in cucina, si prendono due yogurt e due cucchiaini e ci si siede nei posti che occupiamo a colazione.
E come a colazione, Sansone si nasconde sotto il tavolo, e osserva non visto, e Flori sta fuori sull’angolo e tiene d’occhio alternativamente me e il Marito.
Il primo passo è aprire il bicchierino strappando il coperchietto di stagnola su cui rimane un sacco di yogurt. A me piace leccarlo ma piace anche ai cagnetti e allora tradizione vuole che il Marito lo dia a Sansone e io a Flori.
Il secondo passo è gustare con calma lo yogurt.
Il terzo passo è porgere il bicchierino, ormai vuoto per il cucchiaino ma ancora scrigno di bontà per un’abile lingua canina, ai cagnetti in attesa.
Il Marito a Sansone e io a Flori.

Il Marito a Sansone e io…

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