Flori pochi mesi fa felice a Vallicciola.

domenica 25 settembre 2011

36 di 365 - Compagni di gioco e compagni di vita

A volte la vita ci fa dei regali che durano molto più di un momento, incontri che iniziano come semplici conoscenze e poi diventano sentimenti profondi. A quelli tra noi più fortunati sarà capitato che l'amicizia di un'estate sia poi diventata quella di una vita, a me che l'incontro per dividere una casa di studenti sia ancora oggi il sentimento di amicizia più perfetto che abbia mai provato.

Forse ho già raccontato che Sansone non sa giocare, o meglio, che sapeva giocare solo con Flori. E' stata lei che glielo ha insegnato, lo ricordo come se fosse successo oggi.
Avevamo già superato la fase in cui Flori faceva finta di non vedere Sansone e camminava con il naso per aria ignorandolo e stando bene attenta a non inserirlo nello specchio del suo sguardo. Non avevamo invece ancora superato il momento in cui Sansone aveva smesso, di avere paura credevamo all'inizio, in realtà di domandarsi cosa diavolo volesse da lui quella cagnetta tracagnotta che gli si dimenava davanti abbassandosi sulle zampe anteriori, sollevando il culetto e scodinzolando come una matta.
Fatto sta che dopo qualche giorno anche Sansone aveva iniziato a scodinzolare a Flori e piano, piano, aveva imparato a giocare, a rincorrerla, a morderle le zampe e le orecchie e a farle gli agguati.
Vederli che si inseguivano nel corridoio (abbiamo sempre avuto lunghi corridoi nelle case in cui abbiamo abitato) era una gioia, come sentirli che si ringhiavano selvaggiamente, ma in più di undici anni in cui hanno diviso tutto non c'è mai stato un solo screzio.

Flori e Sansone che giocano a rubarsi un ramoscello


Il Marito è appena rientrato dalla passeggiatina serale e mi ha raccontato dell'incontro con una giovane e bionda cagnolina di amici che ha cercato inutilmente di convincere al gioco Sansone. Mi ha raccontato che gli girava intorno vorticosamente, scodinzolando e saltando sulle lunghe zampe ma il nostro cagnetto è rimasto fermo, un po' attonito come se non sapesse che fare.

Ci sono esseri nella nostra vita che coprono tutti i ruoli, e quando non ci sono più è tremendamente difficile abituarsi a fare con altri le cose che abbiamo condiviso.

E così abbiamo un cagnetto che non sa più giocare.

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