Flori al mare d'inverno. |
Sansone
mi segue come un’ombra. Non è una cosa strana, lo so, anche Flori lo faceva,
soprattutto recentemente, ma Sansone è esagerato.
Appena
esco da una stanza anche se per pochi secondi, giusto il tempo che occorre per
bere un bicchiere d’acqua o fare pipì lui, come per magia, mi si materializza
accanto. E non sta in attesa per vedere che faccio, no, si sdraia sul pavimento
o sale nella sua cuccia se è nelle vicinanze.
Spostamento
definitivo.
E
quando finisco di bere e ritorno dove mi trovavo, via, ci si risposta!
Flori
aveva più tecnica. Aspettava quella manciata di secondi che le occorreva per
capire se l’assenza era da considerarsi del tipo “assenza-lampo e di
interruzione momentanea” oppure del tipo “assenza duratura e si inizia a fare
qualcos’altro”.
Nel
secondo caso non mi stava appiccicata, a meno che non dovessi sfaccendare in
cucina, ma si sdraiava di traverso proprio sullo spazio che una porta
occuperebbe se fosse chiusa, con il risultato che ero costretta a saltarla per
passare da una stanza all’altra.
In
questo modo però teneva tutto sott’occhio, aveva la situazione sotto controllo
e, soprattutto in occasione dei preparativi per uscire, poteva osservare
benissimo le varie fasi della toeletta e della vestizione e solo a quel punto
adottare l’aria da orfanella smarrita e abbandonata e chiedere di uscire.
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